La separazione delle carriere tra lo scrittore e il lettore
La rivoluzione a metà di Stephen King, che si è cancellato da Facebook perché non si fida del suo pubblico (però è rimasto su Twitter)
Stephen King ha peccato di timidezza nell'annunciare di avere cancellato il proprio account Facebook. Sul social di Mark Zuckerberg circolano troppe fake news quindi non mi fido, ha detto – più o meno – alla sua folla di amici virtuali. A rigor di logica avrebbe tuttavia dovuto dedurre che, poiché i contenuti dei social sono messi in circolazione e diffusi dagli stessi utenti dei social, allora non si fida di loro, delle persone, della gggente. Sarebbe stata una svolta epocale. Finalmente uno scrittore che, anziché usare i social come clava per facile visibilità o come scusa per iniziare il nuovo romanzo domani, ammette di non fidarsi del pubblico e proclama la separazione delle carriere: io scrivo e voi leggete, non viceversa. Invece si è limitato a dare appuntamento altrove: non mi fido di Facebook quindi ci vediamo su Twitter, ha detto. Mannaggia. Sarebbe stato così bello se avesse detto una cosa del tipo: non mi fido di voi, quindi ci vediamo in libreria.
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Le incoronazioni costano, scandalizzarsi no
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