Cara bicicletta
Un ciclista sessantenne di Rimini ci dimostra che la libertà è diventata più costosa
Mentre l’Economist cerca di stabilire il valore monetario di una vita umana, per calcolare il valore della libertà basta un ingegnere di Rimini. È un signore sessantenne che se ne va tranquillo in giro sulla bici, per conto proprio, e quando la polizia lo ferma non protesta né sventola autocertificazioni ma paga la multa e se ne va, con la sua bici libertaria. È capitato la prima volta, è capitato la seconda, è capitato nove volte già solo la scorsa settimana e lui, senza batter ciglio, ogni volta ha firmato il verbale da 400 euro. Si vede che può permetterselo, commenteranno gli invidiosi. Fatto sta che questo ingegnere di Rimini, temerariamente a cavallo della sua bici solitaria, di giorno in giorno e di multa in multa ci sta dimostrando una cosa molto semplice. Non che per conquistare la libertà bisogna ribellarsi alle restrizioni, poiché lui non si ribella affatto; né che per conquistare la libertà bisogna trasgredire la legge, poiché lui non fa il furbo anzi la rispetta con puntualità. Ci sta dimostrando che la libertà è soltanto diventata più costosa.
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