Dare la laurea a cani e a porci
Moose, un labrador, ha ricevuto il prestigioso riconoscimento da un'università americana. Ed è un pessimo segnale
È sempre presente a tutti gli eventi dell’università, non salta nemmeno una partita di football, fa da testimonial alle giornate per l’orientamento, aiuta gli studenti a superare ansie e paure: un neolaureato del genere sarebbe perfetto, se non fosse un labrador. I vertici del Virginia Tech Institute devono tuttavia aver pensato che si trattasse di un dettaglio trascurabile, e che i meriti del quadrupede meritassero comunque un riconoscimento accademico: ecco dunque le foto del labrador spaparanzato su un sofà, col tocco in testa, fresco di proclamazione a laureato ad honorem nel corso di una cerimonia giocoforza virtuale. Giustamente orgoglioso, il suo padrone – che è poi lo psicologo del politecnico – ci tiene a vantarsi del fatto che il titolo conferito al labrador è più che meritato, in quanto è benvoluto dai ragazzi, li aiuta in ogni modo e li accetta senza giudicarli. È stata in pratica una laurea per acclamazione; complimenti. Va solo notato che, quando un’università finisce sui giornali perché dà la laurea ai cani, vuol dire che da un po’ di tempo deve avere iniziato a darla anche ai porci.
Bandiera bianca
La vittoria di Meloni (Simona, non Giorgia) e le parole magiche
Bandiera bianca