Ne resterà uno solo. Ecco la legge elettorale perfetta
A Nettuno le forze dell'ordine intervengono per sedare una rissa scoppiata durante una verifica di maggioranza. L'episodio segna forse un punto di svolta: la politica che finalmente passa dalle parole ai fatti
Altro che assembramenti: pensate che ieri due volanti sono dovute accorrere da Anzio per sedare una rissa scoppiata nel municipio di Nettuno. Ed era solo una verifica di maggioranza; se ci fosse stata anche l'opposizione, sarebbe stato uno spettacolo di wrestling? Fatto sta che l'episodio segna forse un punto di svolta: la politica che finalmente passa dalle parole ai fatti. Evidentemente era ora che si smettesse di cincischiare con i toni alti da campagna elettorale permanente, le urla e le invettive nei talk show, le perifrasi più o meno brusche sui social e l'occasionale insulto di cui sarebbe capace anche un ragazzino di seconda media. Nella migliore delle ipotesi partiva un coro da stadio e/o si sventolava una bambola gonfiabile dall'aria un po' voodoo. Era un continuo tuonare senza piovere; ora invece, con la rissa di Nettuno, si dischiude un futuro luminoso di confronto politico schietto, onesto, comprensibile a tutti, dove non c'è spazio per le ipocrisie. Chiudere i politici in una stanza e farli menare può non solo renderli più vicini al popolo ma anche costituire un ingente risparmio sulle spese organizzative delle elezioni, nonché un netto guadagno di tempo rispetto alle lungaggini degli scrutini. Governa l'ultimo che resta in piedi, questa è la legge elettorale perfetta; e per aprire una crisi non ci sarà bisogno di sotterfugi, di manovre di corridoio, di franchi tiratori e anticaglie simili. Basterà uno sgambetto al momento opportuno o uno spintone ben assestato, poi la democrazia farà il suo corso.