Bandiera Bianca
Un nuovo lockdown? No, grazie, potremmo uscirne migliorissimi
Se già quello precedente ci ha già resi migliori rischieremmo di non essere alla nostra altezza
Non possiamo permetterci un altro lockdown. Quello precedente ci ha già resi migliori. Da marzo a maggio abbiamo tutti finalmente letto la “Recherche” di Proust. Abbiamo tutti ritrovato la gioia dello stretto contatto coi propri cari. Abbiamo esplorato soluzioni professionali mai immaginate prima. Ci siamo scoperti diversi, coraggiosi, sensibili; ci siamo commossi per degli sconosciuti e abbiamo imparato che i balconi possono trasformarsi in palcoscenici.
Abbiamo applaudito tutte le persone che c’erano da applaudire. Abbiamo imparato a fare a meno del calcio, abbiamo affrontato il disordine del garage che ci attendeva lì dagli anni Ottanta, abbiamo sperimentato in cucina reinventandoci panettieri e chef. Ne abbiamo anche approfittato per guardare tutti i capolavori cinematografici che ci eravamo persi, per imparare lo spagnolo e riprendere il latino, per rimetterci in forma saltellando davanti a YouTube, per ascoltare tutti i podcast mai prodotti da mano d’uomo, per apprendere i rudimenti del bricolage e studiare il manuale di fotografia comprato in un lontano impeto d’entusiasmo incontrollato. Siamo tutti tornati un po’ scolari affiancando figli e fratellini nella didattica a distanza.
Più di così, cosa cazzo volete? Se rifanno il lockdown ora che la “Recherche” l’abbiamo già letta, cosa dovremmo farne, scriverne una noi? Cucinare per otto pasti al giorno? Allestire l’Aida fuori dalla finestra? Imparare il coreano? Ripassare i logaritmi? Diventare culturisti? Lanciare una granata in garage così da poter rimetterlo a posto con più gusto? Applaudire le nuvole, il cielo, l’aria? Iscriverci a un’università online? Approfittarne per recuperare gli arretrati anche dei film così così? Investire i mesi da novembre a chissà quando per diventare più migliori, per diventare migliorissimi? Non possiamo permetterci un altro lockdown; rischieremmo di non essere alla nostra altezza.