Nanaia Mahuta (Getty Images)

Bandiera Bianca

La ministra tatuata e il whakapapa di Di Maio

Nanaia Mahuta, il nuovo ministro degli Esteri neozelandese, sfoggia con fierezza un moko kauae, un tatuaggio sacro sul mento. Il nostro ministro degli Esteri sfoggia la propria cultura in altre maniere

    Se mi permettete, a nome del popolo italiano vorrei esprimere solidarietà a Nanaia Mahuta, il nuovo ministro degli Esteri neozelandese. Nanaia Mahuta è una donna maori ed è la prima persona che ricopra incarichi di governo ad avere la faccia tatuata: sfoggia infatti un moko kauae, ossia un tatuaggio sacro che va dal labbro inferiore al mento, più o meno dove un carabiniere porterebbe il pizzetto. Qualcuno – i soliti originaloni – ha voluto criticare Nanaia Mahuta dicendo che la faccia tatuata è segno di inadeguatezza all’alto ruolo diplomatico, addirittura di inciviltà. Si tratta invece di un whakapapa, termine che a quanto leggo significa un po’ “genealogia, provenienza, retaggio” e un po’ “fiera espressione della propria cultura”.

      

    A nome del popolo italiano vorrei dunque esprimere solidarietà al nuovo ministro degli Esteri neozelandese, in quanto noi ci siamo già passati. Quando infatti Luigi Di Maio diceva che la Russia è un paese del Mediterraneo, che la Francia ha una tradizione democratica millenaria, che il presidente della Cina si chiama Mister Ping o che il Cile è il Venezuela, sulle prime qualcuno aveva protestato trovando queste topiche segno di inadeguatezza all’alto ruolo diplomatico, addirittura di inciviltà. Poi però abbiamo capito che era soltanto il whakapapa del nostro ministro degli Esteri: una fiera espressione della sua cultura.