ANSA/MARCO SILEONI 

bandiera bianca

Lo stambecco che scalzò Biden

Antonio Gurrado

Oggi il Corriere della Sera propone in prima pagina la storia di uno stambecco bianco e senza corna in Val di Susa. Una notizia così importante da finire più in alto del presidente eletto degli Stati Uniti 

In cima alla prima pagina del Corriere di oggi svetta (è il caso di dirlo) questa notizia dalla Val di Susa: “Lo stambecco bianco e senza corna leader a tremila metri”. Sopra la squadra di Joe Biden e la diatriba sullo sci, sopra l’editoriale su Keynes e l’infortunio di Ibrahimovic, si staglia dunque la storia dello stambecco. Che sarà pure un elogio del meticciato (è bianco) e dell’inclusione (il branco si fida di lui), della mansuetudine (non ha le corna) e della moderazione (non potendo combattere, non può accoppiarsi), tutte doti che possono essere d’esempio a chi voglia proporsi come guida altrui; ma mi riporta indietro di novant’anni, al capitolo de “L’uomo senza qualità” in cui il protagonista restava interdetto leggendo su un giornale di “un geniale cavallo da corsa”. Sperava di diventare un uomo geniale, invece un cavallo (è il caso di dirlo) l’aveva bruciato al fotofinish.

 

 

Commenta Musil: “La verità è che la scienza ha sviluppato un concetto della dura, fredda forza intellettuale che rende semplicemente insopportabili le vecchie idee metafisiche e moralistiche del genere umano, quantunque non possa sostituirle se non con la speranza che un giorno lontano una razza di conquistatori ideali discenderà nelle valli feraci della spiritualità. Questo però va bene soltanto finché non si è costretti a stornare lo sguardo dalle lontananze profetiche per abbassarlo sulle vicine realtà del presente, e a leggere che nel frattempo un cavallo da corsa è diventato geniale”. E che uno stambecco è diventato leader. Poi chissà, magari alla fine governa meglio lui.

Di più su questi argomenti: