Bandiera Bianca
Addio ai numeri in pagella, arrivano i giudizi
La scuola elementare non avrà più voti numerici ma solo descrittivi. Il motivo, dice Azzolina, è un'esigenza di chiarezza. Se un bambino va male a scuola si dirà che "è in via di prima acquisizione"
È un’esigenza di chiarezza, dunque, che sta alla base dei nuovi giudizi descrittivi che, stando all’ordinanza appena presentata ai sindacati dal ministero dell’Istruzione, sostituiranno i voti numerici alle elementari. “La valutazione dev’essere quanto più possibile chiara e rappresentativa del percorso fatto”, ha spiegato Lucia Azzolina. È evidente infatti che i numeri non sono sufficientemente chiari, come ben sa qualsiasi genitore che abbia visto sulla pagella del figlio un √2, un π o una sommatoria di fattoriali (∑n!).
E anche i semplici numeri interi causano qualche confusione: molti genitori, scoprendo che il figlio ha preso 4, deducono che quello impreparato non sia lui ma l’insegnante. Mettendo le parole al posto dei numeri, questi inghippi saranno superati. Se un bambino andrà molto bene, nessun equivoco: la maestra gli metterà “avanzato”. Se un bambino andrà abbastanza bene, nessun equivoco: sulla pagella ci sarà scritto “intermedio”. Se invece sarà così così, appena appena sufficiente, su di lui si abbatterà con acribia un draconiano giudizio “base”.
E se va male? Lì il Ministero si è superato. Delle varie versioni in cui la ferale notizia poteva essere comunicata alla famiglia, ha optato per la più cristallina. Non “il bambino non ha fatto i compiti”, non “il bambino non ha capito”, non “il bambino non ce la fa” ma un impietoso “il bambino è in via di prima acquisizione”. Resta da stabilire se, sempre per amor di chiarezza, a cotanto drastico giudizio vada accompagnato anche il tradizionale copricapo a cono dotato di padiglioni preposti alla funzione uditiva di mammifero perissodattilo (equus africanus) la cui ipotiposi si può rinvenire nel celebre apologo di Buridano.
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Le incoronazioni costano, scandalizzarsi no
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