Bandiera bianca
Cattivissima Meghan
Le "malignità" della moglie del principe Harry, lo sgomento sulle prime pagine dei tabloid e l’espressione di stupore dell’umanità quando scopre all’improvviso qualcosa che sapeva già da due secoli e mezzo. O forse da duemila anni
Ma come, non era buona? Quest’interrogativo serpeggia sotteso alle prime pagine dei quotidiani, agli strilli dei tabloid, al generale sgomento del gossip di fronte all’accusa che Meghan Markle si sia macchiata di cattiveria – e che cattiveria gretta e spiccia, da bulletto parvenu, se fossero confermate le voci di Palazzo. Ma come, non era la stessa Meghan che distribuiva pasti ai poveri di Hollywood, si faceva filmare col bebé per Save the Children, comprava cappellini a iosa per aiutare un ente neozelandese di sostegno ai bisognosi?
Soprattutto, non era quella che aveva compiuto l’atto di beneficenza par excellence, redimere lo scapestrato Harry sottraendolo alla nefasta influenza di reali e cortigiani aridi, freddi, calcolatori, spietati? Sì, è proprio lei. Chi legge il Foglio avrà sentito ripetere mille volte, credo, il passo di Kant sul legno storto dell’umanità, e diecimila quel versetto del Vangelo di Luca che recita lapidario: “Nessuno è buono”. Le prime pagine dei quotidiani, gli strilli dei tabloid, il generale sgomento del gossip altro non sono dunque che l’espressione di stupore dell’umanità quando scopre all’improvviso qualcosa che sapeva già da due secoli e mezzo, o forse da duemila anni.
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