BANDIERA BIANCA
Cronaca di una funzione religiosa funestata dal Covid manager liturgico
Così le disposizioni di sicurezza si sovrappongono a letture, salmi, Vangelo. Bando allo Spirito santo, fate largo allo spirito del tempo
Durante una messa fuori mano ho fatto conoscenza con una figura che magari vi sarà già capitato d’incontrare: il Covid manager liturgico. A pochi secondi dall’Introibo si è lanciato su di me poiché, sconsiderato, mi ero seduto da solo su un banco deserto, che invece avrebbe dovuto essere riservato a famiglie i cui membri non sono tenuti a rispettare il metro di distanza. Per questo mi ha detto di spostarmi su una seggiola di plastica lì vicino. Poteva seguirne una colluttazione, perché su quel tipo di seggiole di plastica non siedo dalla quarta elementare; ho tuttavia ottemperato desumendo che il Covid manager liturgico, di casa nella parrocchia in cui ero di passaggio, sapesse che nei tre secondi che ci separavano dall’inizio della messa sarebbe immancabilmente arrivata qualche coppia ad assembrarsi sul banco che avevo indebitamente occupato e, magari, anche sull’altra buona dozzina di banchi vuoti tutt’attorno. Erravo, sono rimasti vuoti quasi tutti. Ciò nondimeno a messa cominciata il Covid manager liturgico, lungi dal cacciare a pedate chi si presentava all’ora del Gloria, dell’Alleluia, dell’elevazione (!), ha trascorso tutto il tempo ad aggirarsi fra i fedeli, fastidioso come la maschera di un cinema porno e tronfio come un ausiliario del traffico, accogliendo i ritardatari e scortandoli e disponendoli in forsennata quadriglia con un ininterrotto borbottio di disposizioni di sicurezza che si è sovrapposto a letture, salmi, Vangelo. Ne ho dedotto che in quella parrocchia ciò che dice Re Davide, ciò che dice San Paolo o ciò che dice Gesù sia meno importante di ciò che dice una sfilza di Dpcm, e che il Covid manager liturgico abbia il delicato compito di non lasciare che i fedeli vengano distratti dallo Spirito Santo ma di farli concentrare bene sullo spirito del tempo.