BANDIERA BIANCA

Un'epoca così inclusiva da scoprire discriminazioni sempre nuove

Antonio Gurrado

Secondo la London School of Economics la percentuale di bambini con bisogni educativi speciali nelle scuole è più alta tra i nati in primavera che tra i nati in autunno. Scenari da un mondo futuro in cui la scoperta viene presa sul serio

Se siete nati oggi, peggio per voi: fra cinque o sei anni saranno guai. Vari studi sulla didattica (nel mondo anglosassone, ma l’intendenza seguirà) dimostrano che i bambini nati in primavera hanno molte più difficoltà in prima e seconda elementare rispetto ai nati d’autunno. Lo sostengono una ricerca dell’Institute of Fiscal Studies del 2007, un saggio sul Journal of Child Psychology del 2015, un’indagine del Ministero dell’Istruzione britannico del 2016, un’analisi di School Dash del 2018… Quindi perché ne stiamo parlando, qual è la novità? È che la London School of Economics ha appena rilevato che la percentuale di bambini nati in primavera cui le scuole riconoscono bisogni educativi speciali è drasticamente superiore rispetto a quella relativa ai bambini nati in autunno.

 

Ora, a ben guardare, si tratta di una discriminazione bella e buona, un pregiudizio che conduce gli insegnanti a etichettare i bambini in base al mese in cui sono nati. Viviamo in un’epoca talmente egualitarista che abbiamo bisogno di individuare discriminazioni sempre nuove: non contenti di quelle di genere, di etnia, di classe, di statura, di peso, di orientamento sessuale, di fede religiosa, di territorio, di abilità e di bellezza, sorge adesso quella basata sulla data di nascita.

  

La discriminazione zodiacale sarà la nuova frontiera dell’istruzione inclusiva (“Il maestro ce l’ha con me perché sono nato a inizio giugno”) e non è difficile prevedere un’ondata di agevolazioni per i nati in primavera; meno compiti e voti più alti, quote riservate nelle migliori università e colloqui lavorativi facilitati, magari culminando in un bel corteo per lo Spring Pride. Se siete nati sei mesi fa, peggio per voi: fra cinque o sei anni saranno guai. Ve lo dico io che sono nato a dicembre.

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