Bandiera bianca
Misogino? No, terrorista
La matrice terroristica della misoginia che abusa e uccide sulla scorta di una presunta superiortà dell'uomo è piuttosto lampante. Ma bisogna avere il coraggio di trarne le dovute conseguenze
La nuova frontiera del progresso è considerare i misogini dei terroristi. Lo fa sull’Observer la scrittrice Joan Smith e non ha tutti i torti, anzi: il terrorismo consiste in azioni intimidatorie o violente su base ideologica, e abbondano purtroppo i casi di misogini che minacciano, abusano e uccidono sulla scorta di una presunta superiorità dell’uomo sulla donna o (più probabilmente) mossi da un vendicativo senso di inferiorità e frustrazione che trova incoraggiamento nelle loro echo chamber. Oltre alla caterva di uxoricidi sporadici, abbondano casi di killer che scelgono solo vittime femminili, simultaneamente o in serie, talora iniziando dalla propria madre; in questo contesto, non possono essere derubricati a cani sciolti o malati di mente.
La matrice terroristica della misoginia assassina è piuttosto lampante, seguendo questo ragionamento, se non che bisogna avere il coraggio di trarne delle conseguenze. Una cultura o religione che tolleri o giustifichi al proprio interno la discriminazione, la soggezione, la segregazione, l’abuso, la violenza, il ripudio arbitrario e perché no anche l’uccisione di una donna è una cultura o religione intrinsecamente misogina e di fatto terroristica, poiché coltiva e favorisce le azioni violente e ideologiche dei singoli assassini. Penso a una cultura o religione in cui le donne non possono studiare, non possono guidare, non possono vestirsi come vogliono, non possono gestire proprietà, non possono sposare chi preferiscono, non possono difendersi da parenti maneschi o da mariti fedifraghi, eccetera. Date voi un nome a questa cultura o religione; è la stessa di cui fino a poco fa era segno di progresso dire che non bisognava generalizzare, che non si poteva accusarla di fomentare il terrorismo, e che i singoli assassini fra i suoi adepti erano solo cani sciolti o malati di mente.