Nannerl Mozart e le altre. Sicuri che sia discriminazione?
L'accusa di aver discriminato la sorella del compositore sulla base di una produzione che non esiste ha un difetto di logica. E non è l'unico in questo genere di istanze
Sarà che son tardo ma alcune cose proprio non le capisco, come ad esempio la faccenda della sorella di Mozart. Maria Anna, si dice, era tanto talentuosa quanto Wolfgang Amadeus, se non che nella tarda adolescenza ha dovuto smettere di comporre per dedicarsi ai soliti, noiosi compiti da donna adulta. Questo ha indubbiamente arrecato un danno alla civiltà – altrimenti avremmo avuto due Mozart anziché uno – ma è un dato di fatto irrimediabile che oggi, del talento di Nannerl, non abbiamo che testimonianze indirette, vaghi complimenti e rimpianti congetturali. Risulta dunque un po’ difficile annoverarla fra i grandi compositori, sulla scorta di una produzione probabile ma immaginaria, e accusare i secoli di averla dimenticata e discriminata.
Ciò nondimeno alla triste sorte di Nannerl Mozart è ispirato l’ambizioso progetto di una giovane studiosa valenciana, che su una mappa interattiva ha catalogato oltre cinquecento compositrici neglette per dar loro la visibilità che la storia ha negato. Bene. Se non che il materiale su queste cinquecento compositrici è stato tratto da enciclopedie, storie della musica, incisioni preesistenti, esibizioni tuttora in atto: tutto materiale che era già a disposizione del pubblico. Quindi queste cinquecento compositrici dimenticate non erano proprio dimenticate, erano piuttosto nascoste in bella vista, no? Ma è un’altra cosa che proprio non capisco, sempre perché son tardo.