bandiera bianca
Come trovare il tempo per leggere i classici
Aspirante terrorista condannato allo studio di Jane Austen, Dickens e Shakespeare
Nutro grande invidia nei confronti del giovane suprematista bianco inglese che, trovato in possesso di manuali per preparare un attentato, è stato condannato da un giudice a leggere Jane Austen (ma anche Dickens, un po’ di Shakespeare, il sublime Thomas Hardy) e a portare ogni tot mesi i riassunti in tribunale.
Diverse ipotesi si affacciano su come interpretare la sentenza. Forse il giudice reputava che l’imputato leggesse istruzioni su come fabbricare bombe per noia o imperizia, e l’ha voluto indirizzare verso pagine più amene. Forse il giudice è convinto che la lettura renda migliori le persone, a meno che si tratti di manuali per aspiranti terroristi, oppure spera che “Orgoglio e pregiudizio” abbia sul ragazzo lo stesso effetto del bromuro; ma allora tanto valeva fargli leggere l’elenco del telefono. Forse il giudice detesta Jane Austen e la infligge come punizione, se non tortura. Forse, infine, il giudice riteneva che avere la presunzione di fabbricare una bomba senza prima aver letto i classici fosse segno di immaturità.
Fatto sta che io da un sacco di tempo combatto contro un’agenda troppo fitta e sporca per potermi dedicare con la dovuta attenzione a rileggere non solo Jane Austen ma vi dico anche Henry James e Virginia Woolf, Jonathan Swift ed E.M. Forster. Ed ero lì che mi arrabattavo fra gli impegni e rubavo ore al sonno, quando invece sarebbe stato sufficiente preparare un attentato.