Christian Bale e Jared Leto in American Psycho, film del 2000 di Mary Harron, ispirato all'omonimo romanzo di Bret Easton Ellis

bandiera bianca

Misoginia bisessuale

Antonio Gurrado

La gaffe del ministro britannico Raab e lo spirito dei tempi

In Inghilterra si dibatte se inserire la misoginia fra i crimini d’odio e Dominic Raab, ministro della Giustizia britannico, si è lasciato sfuggire: “La misoginia è sempre sbagliata, sia quella contro le donne sia quella contro gli uomini”. Sarà stata la stanchezza a margine dell’annuale convegno dei conservatori, sarà stato lo stress post-rimpasto (un mese fa era ministro degli Esteri), sarà stato che con le etimologie ha meno familiarità di Isidoro di Siviglia, fatto sta che questa misoginia bisessuale è un tema che non aveva mai affrontato nessuno. Ci aveva provato forse Oscar Wilde – ne “L’importanza di chiamarsi Ernesto” Miss Prism dice che potrebbe giustificare un misanthrope ma giammai un womanthrope, che in italiano può essere tradotto con “donnantropo”. Raab tuttavia ha superato di slancio un personaggio di fantasia e per questo è stato abbondantemente sbertucciato. Mi domando però se attraverso la sua bocca non parlasse soltanto l’ignoranza (ah, il liceo classico!) o la stanchezza o lo stress, ma addirittura lo spirito del tempo. Viviamo in un’epoca talmente suscettibile, egualitaria e genderfluid che una misoginia rivolta esclusivamente contro le donne risulta inevitabilmente antiquata e discriminatoria.

 

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