BANDIERA BIANCA
Alla Cop26 il match Obama contro Greta finisce 3 a 0
L'ex presidente degli Stati Uniti interviene alla conferenza di Glasgow sul clima e, sotto traccia, muove tre critiche puntute al metodo adottato da Greta Thunberg e dai Fridays for future. Ecco quali
Io all’età di Greta non andavo sui giornali, io all’età di Greta marinavo la scuola per motivi meno nobili – ha detto in sostanza Barack Obama alla Conferenza di Glasgow per il clima. Che è cosa crudelissima da dirsi a una diciottenne, infiocchettata quantunque nel miglior garbo, poiché significa tre cose.
Primo, che se il buongiorno si vede dal mattino allora la carriera politica di Greta dovrà culminare in vertici di fronte a cui la carriera di Obama, diciottenne sconosciuto e lavativo, non potrà che arrossire e chieder scusa; per non sfigurare, Greta dovrà diventare come minimo presidentessa del mondo.
Secondo, che mo basta con copertine e intemerate, l’anno prossimo in Svezia ci saranno le elezioni politiche e al Riksdag possono essere eletti anche i diciottenni; perché Greta non si candida e non prova a entrare in sala macchine anziché seguitare a strillare addosso ai macchinisti?
Terzo, che ci sono innumerevoli coetanei di Greta che nessun giornale si fila e il cui principale interesse è, altro che clima, far filone per motivi disdicevoli. Ragazzi che non fanno nulla per cambiare il mondo né vengono ascoltati in nessun consesso globale. Però studiano, crescono, fanno progetti; un domani, governeranno loro.