Foto Ansa

BANDIERA BIANCA

I presepi non dovrebbero preoccuparsi di essere green

Antonio Gurrado

C'è un problema nella rappresentazione vivente della Natività di Porta Romana, a Milano

Porta Romana è bella per definizione, e ancora più bella la rende lo spirito di chi ci abita – domenica, per esempio, un’intera via si è trasformata in presepe vivente. Parlo di centinaia di comparse e migliaia di visitatori da un capo all’altro di via Crema: a quanto leggo, un evento senza precedenti a Milano.

Leggo anche tuttavia che la manifestazione è stata green poiché tutto il legno utilizzato era di riciclo, così come i tessuti degli abiti di scena. Che strano. Avevo dato per scontato che la scelta di riutilizzare materiali fosse determinata dall’intenzione di contenere i costi, di non trasformare una sacra rappresentazione in un’orgia di sfarzo, di predicare la semplicità e magari di dare ai bisognosi quel che avanzava, in linea con il senso del Natale. Ero infatti convinto che per questi stessi motivi Gesù Bambino fosse nato in una grotta, fosse stato deposto in una mangiatoia e scaldato secondo leggenda dal fiato di due animali. Invece ambiva soltanto a ridurre le emissioni di CO2.

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