Bandiera bianca
La porno disavventura del M5s
Durante un convegno in Senato organizzato dai grillini con il Premio Nobel Parisi degli hacker hanno messo in scena una situazione tanto pittoresca quanto dadaista
Parte un video porno davanti al Premio Nobel al convegno del Movimento 5 Stelle in Senato” è una di quelle notizie che sembrano frutto di un generatore casuale di parole, in quanto mette insieme in una riga quattro cose che non c’entrano o non dovrebbero c’entrare nulla l’una con l’altra: il video porno, il Premio Nobel, il Movimento 5 Stelle e il Senato. Poteva benissimo essere, che so, “Parte la Nona di Beethoven davanti al Dalai Lama al torneo di scopa d’assi della Consulta” oppure “Parte il discorso di Gettysburg davanti ad Amadeus alle nozze d’oro di Cassa Depositi e Prestiti”.
Eppure dalla notizia, rimbalzata ovunque, risaltano tre aspetti piuttosto evidenti. La prima è che la disavventura è stata resa vieppiù grave dall’essersi verificata al cospetto del Premio Nobel, che per qualche imperscrutabile ragione assurge a implicito esempio di pudicizia e viene quindi accostato nei titoli al video porno onde creare un effetto di contrasto; lasciando intendere che, se non si fosse stati alla presenza del luminare, l’imbarazzo in Senato sarebbe stato trascurabile.
La seconda è che, essendo la disavventura opera dell’intrusione di un hacker dal nick Alex Spence, presumibilmente anglofono, la relatrice sul palco in quel momento ne ha seraficamente letto il nome all’italiana, “Alecs Spen-ce”, senza provare imbarazzo alcuno davanti a un Premio Nobel. La terza è infine che, non si fosse verificata la disavventura pittoresca e dadaista, il convegno del Movimento 5 Stelle in Senato non se lo sarebbe filato nessuno, neanche con due Premi Nobel.
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