bandiera bianca
Il partito conservatore britannico è islamofobo?
La parlamentare tory Nusrat Ghani accusa il suo partito di averla sostituita in un rimpasto di governo perché musulmana. Ma qualcosa non torna
Vediamo se davvero c’è dell’islamofobia nel Partito Conservatore britannico. Lo sostiene Nusrat Ghani; racconta come il capogruppo Mark Spencer le abbia rivelato che alcuni Tory si sentano a disagio per il suo essere musulmana, e che per questo l’abbiano sostituita in un rimpasto di governo (Spencer, è ovvio, nega). Due conti: i musulmani nel Regno Unito sono sui tre milioni, quindi costituiscono il 5 per cento della popolazione; nel governo britannico sono due su ventisei ministri, ovvero più del 7 per cento. In parlamento, i deputati musulmani fra i Tory sono quattro su trecentocinquantanove seggi, quindi poco sopra l’1 per cento: se c’è un problema di sottorappresentazione è nel legislativo, che dipende soprattutto dal volere degli elettori, e non nell’esecutivo, che deriva dalle nomine del primo ministro. Tant’è vero che i Tory già dieci anni fa avevano come presidente del partito una musulmana, Sayeeda Warsi, e sono stati i primi a nominare ministro una donna musulmana: la stessa Nusrat Ghani, ai trasporti sotto il governo di Theresa May.
L’interessata ha presentato le proprie rimostranze a Boris Johnson, il quale le ha proposto di richiedere formalmente un’inchiesta interna, come previsto dal regolamento del partito. La Ghani tuttavia non si è avvalsa di questa possibilità di scoprire se il partito sia islamofobo, ritenendola viziata all’origine dal fatto che il partito è islamofobo e che quindi l’inchiesta non sarebbe stata trasparente. A riprova ha citato il fatto che, durante il governo Johnson, è stata giubilata dal ruolo di sottosegretario all’Aviazione e alla Marina, chiaro segno di ostilità nei confronti dell’Islam. Questo però non spiega come mai i due ministri musulmani siano ancora al proprio posto. Forse l’hanno fatta fuori perché donna? In tal caso, resterebbe il mistero di come mai siano donne tanto il ministro degli Esteri quanto quello dell'Interno. Forse Nusrat Ghani deve rassegnarsi; ciò che lei chiama islamofobia, altri la chiamano politica.