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Perché guardare la serie di Zelensky "Servant of the people" in onda su La7
Il prodotto televisivo con protagonista il presidente ucraino risponde ad alcune delle domande innescate dalla guerra
Dei milioni di motivi diversi per cui ciascuno dei telespettatori guarderà stasera “Servant of the people”, la serie che ha lanciato la carriera di Volodymyr Zelensky, possiamo enuclearne alcuni fra i più significativi. Conferire dignità tragica a una trovata comica così così, il quidam insegnante che diventa presidente e governa come dice lui. Controllare se davvero Zelensky sia una riedizione di Beppe Grillo e se “Servant of the people” possa essere una specie di “Ve la do io l’Ucraina”.
Scandagliare un prodotto della fantasia alla ricerca di anticipate ombre della realtà. Sorprendersi alla scoperta che la politica è farsa quando accade e tragedia quando si ripete. Capacitarsi di come Zelensky sia potuto diventare il guerrigliero di oggi se nella locandina della serie sembrava piuttosto Mr Bean. Trattenersi dal ridere ogni volta che Zelensky fa una battuta su Putin ma interpretarla con aria grave come vaticinio e presagio. Riflettere sul caso che, se c’è voluta una guerra per far trasmettere in Italia una serie ucraina, qualcosa vorrà pur dire. Rinchiudere la guerra in tv, ridurla a spin-off di una produzione che segue i canoni dell’intrattenimento, e consolarsene. Controbattere alla teoria secondo cui anche questa guerra è fiction con l’ipotesi che anche questa fiction sia guerra. Poter vantare, in futuro, di aver combattuto fianco a fianco al popolo ucraino, col solo premere sul telecomando il canale de La7.
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