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I bambini trattano gli animali come esseri umani. Poi crescono
Ci volevano proprio un paio di studi per dimostrare l'ovvio a proposito del nostro rapporto con la specie animale
Non bastava l’università di Oxford, c’è voluta anche l’università di Exeter per concepire uno studio che mostrasse quanto segue: i bambini equiparano gli animali agli esseri umani, gli adulti invece tendenzialmente no. Ora io non lavoro né per l’università di Oxford né per l’università di Exeter ma posso domandarmi se la faccenda non dipenda dalla prevalenza dell’antropomorfismo animale nell’intrattenimento per l’infanzia: ai bambini vengono presentati grilli parlanti, bianconigli in ritardo, porcellini versati nell’ingegneria edile, paperi avari e topi investigatori; ha senso che facciano qualche confusione.
Noi adulti invece, se anche guardiamo “BoJack Horseman”, siamo in grado di scorgervi un capolavoro dell’artificio narrativo anziché un cavallo che parla. Per questo gran parte di noi è in grado di apprezzare la sottile distinzione e comprendere che un vitello non va trattato come il vicino di casa né viceversa. “A quanto pare accade qualcosa durante l’adolescenza”, hanno commentato gli studiosi presentando i risultati della ricerca. Non bastava l’università di Oxford, c’è voluta anche l’università di Exeter per scoprire che a un certo punto i bambini crescono.
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