bandiera bianca
Una Repubblica fondata sui ponti
Pensieri di un italiano sovrappensiero nella festa del 2 giugno
Stamattina presto, un po’ sovrappensiero, ho arraffato l’iPad e sono andato dritto al bar per fare la rassegna stampa, ma l’ho trovato chiuso. Allora, già che ero fuori, ho allungato fino a una celebre libreria rossa per prendere un libro di cui avevo bisogno urgente; i commessi però mi hanno bloccato sull’uscio dicendomi che avrebbero osservato l’orario festivo, aprendo chissà quando. Non miglior fortuna ho incontrato andando a comprare un po’ di frutta e verdura fresche per pranzo: il fruttivendolo aveva la serranda abbassata. Quindi mi sono messo su una panchina all’ombra a mandare delle mail per degli eventi da organizzare, salvo ricevere una risposta automatica secondo cui nessuno sarebbe stato in ufficio fino a lunedì. Mi son detto quindi che era il caso di andare a scrivere a casa per attendere la consegna di un pacco, tuttavia una notifica mi avvertiva che la spedizione era stata rimandata all’indomani. Solo un negozio di abbigliamento brutto sotto casa recava la scritta “Oggi apertura straordinaria”, se non che, essendo già vestito, non mi serviva a molto.
Rientrando, ho incrociato un vicino in bermuda che portava a spasso il cane in piena mattinata. “Ma come mai, come mai oggi è tutto chiuso?”, gli ho domandato. “Perché è una repubblica fondata sul lavoro”. “Giusto”, ho risposto, “ero sovrappensiero”.