(foto di Bianca Ackermann)

bandiera bianca

In California gli animali si proteggono cambiandone l'identità

Antonio Gurrado

Per rientrare nelle maglie della legislazione che difende le specie in pericolo, un tribunale del Golden state ha decretato che le api (insieme a anfibi e invertebrati) sono pesci

La principale differenza che passa fra api e pesci è questa: le api sono pesci, mentre i pesci non sono api. Se la seconda parte dell’affermazione è piuttosto autoevidente, la prima va spiegata: un tribunale della California, qualche giorno fa, ha incluso per sentenza le api nel novero dei pesci. Per quanto sia conclamato che le api nuotino a fatica (e molti scienziati concordino sul fatto che i pesci non volano quasi mai), la cosa non manca di una sua linearità.

 

Infatti una legge californiana per la protezione delle specie in pericolo non menziona le api ma solo i pesci, fra i quali include tuttavia anfibi e invertebrati; quindi, per legge, in California risultano pesci anche le rane e le meduse. E allora perché non le api? Se i pesci sono invertebrati e le api sono invertebrate, hanno ragionato i giudici, è ovvio che le api sono pesci. Un sillogismo inoppugnabile, che lascia sperare che nessuna legge stabilisca mai che per definizione gli uomini sono bipedi. Altrimenti poi ci sarà un tribunale che sancirà con una sentenza i diritti umani delle galline.

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