bandiera bianca
È logico, dottore!
Firmato il decreto che rimodula la distribuzione dei quesiti del test d’ingresso a medicina, a tutto vantaggio del numero di domande su materie specifiche come biologia, chimica e fisica rispetto a quelle di logica e cultura generale
Meno logica e meno cultura generale: è stato firmato il decreto che rimodula la distribuzione dei quesiti del test d’ingresso a medicina, a tutto vantaggio del numero di domande su materie specifiche come biologia, chimica e fisica. È un modo come un altro per creare, in prospettiva, una bella generazione di medici più ignoranti e più irragionevoli.
Per quanto possa accettare l’idea che il mio futuro medico non sappia chi ha scritto “Tonio Kröger” o composto l’“Ouverture 1812”, perché tanto ho altre persone con le quali parlarne fuori dal suo ambulatorio, meno mi convince l’idea che i quiz di logica debbano finire per costituire una parte trascurabile della selezione rispetto ai contenuti delle scienze dure. Già m’immagino infatti di chiedere al mio medico, fra una ventina d’anni, di concatenare cause ed effetti, sintomi e malattie, associandoli ed escludendoli secondo il modus ponens e il modus tollens; e di sentirmi rispondere che non ha idea ma che, se voglio, può indicarmi la velocità di decadimento del bario, spiegarmi la fotosintesi clorofilliana e recitarmi il numero di Avogadro fino all’ottava cifra decimale.