(Foto di Ansa) 

Bandiera Bianca

Lo ius scholae è una legge di destra proposta dalla sinistra

Antonio Gurrado

Il Pd non si accorge di aver presentato un'idea un po' umbertina, che non sarebbe dispiaciuta a Massimo d'Azeglio. Ma neanche Lega e FdI: e questo è grave

Lo ius scholae è una legge di destra. Lo dice il fatto che individua il concetto di nazione non nella permanenza su un territorio né sull’appartenenza a una comunità bensì nell’adesione a un orizzonte culturale che viene trasmesso uniformemente dalle cattedre di stato.

 

È una legge financo meritocratica, dato che opera una distinzione nei diritti fra chi ha studiato e chi no.

È una legge un po’ umbertina, che attribuisce alla scuola il compito di non insegnare solo a leggere scrivere e far di conto ma anche ad abbracciare il carattere nazionale, come ai tempi di “Cuore” di Edmondo De Amicis: di fatto, promuove la maestrina dalla penna rossa all’ufficio immigrazione.

È una legge che non sarebbe dispiaciuta a Massimo d’Azeglio, poiché si pone l’ambizioso obiettivo di fare gli italiani; e d’Azeglio apparteneva alla destra storica, mica a qualche movimento woke ante litteram.

  

Ora, che un partito quasi di sinistra come il Pd non si accorga di aver presentato una legge di destra non sorprende più nessuno. Ma davvero grave è che non se ne siano accorti nemmeno la Lega o Fratelli d’Italia. Forse perché ormai la destra non è più di destra.

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