Diana De Marchi e alcuni consiglieri di centrosinistra si sono tagliati i capelli in solidarietà al popolo iraniano (ANSA/Paolo Salmoirago) 

bandiera bianca

Sparare sul povero Pd

Antonio Gurrado

Ormai tutti parlano male di quelli del Partito democratico. Ma anche loro se le cercano...

Ormai sparare sulla Croce Rossa è diventato come parlar male del Pd, tanto che ormai nelle conversazioni, con una punta di compatimento, premetto sempre la locuzione “povero” ai nomi dei suoi esponenti: il povero Enrico Letta, il povero Nicola Zingaretti, il povero (a priori) Stefano Bonaccini…

  

Tuttavia non riesco a trattenermi e continuo a parlarne male, anche perché ci sono casi come la povera Debora Serracchiani, che sui social fa confusione sul Vajont, fra Veneto e Friuli; e dire che di disastri, oramai, dovrebbe intendersene.

  

O casi come i consiglieri comunali del Pd di Milano, che ieri hanno pensato bene di compiere un gesto forte, significativo e irrevocabile per contrapporsi alle angherie perpetrate dal regime iraniano. Ebbene sì, si sono tagliati una ciocca di capelli. Ebbene sì, se la sono tagliata esattamente come avevano fatto, in favore di telecamera, influencer e vip tipo Belen e Claudia Gerini la settimana scorsa. Ebbene sì, se la sono tagliata per manifestare la propria solidarietà a Masha Amini, uccisa perché indossava il velo in maniera non conforme, ormai quasi un mese fa; è seguita foto di gruppo, tipo scolaresca in gita, davanti a Palazzo Marino. Che prontezza, che originalità, che tristezza; bisogna proprio aggiornare la celebre frase di Marx. La storia si ripete prima come tragedia, poi come post sui social, infine come gesto simbolico degli esponenti del povero Pd.

Di più su questi argomenti: