Bandiera bianca
Il Metaverso sembra bellissimo, infatti c'è la fregatura. Meglio i libri
Secono la pubblicità, con la realtà virtuale i ragazzi potranno studiare la storia assistendo in diretta all’assassinio di Cesare o la fisica tirando una mela in testa a Newton. Un concezione dell'apprendimento antiquata e basata solo sul nozionismo. Sono molto più innovativi i metodi classici
Com’è antiquato il Metaverso! Trovo una pubblicità in cui si mostra una ragazza a bordo di una navicella spaziale; c’è scritto che, col Metaverso, i ragazzi potranno studiare astronomia osservando da vicino i pianeti e le stelle. Un po’ come dire che, col Metaverso, potranno studiare storia assistendo in diretta all’assassinio di Cesare, studiare fisica tirando una mela in testa a Newton, studiare letteratura sbirciando sopra la spalla di Ariosto mentre scrive il “Furioso”. Sembra bellissimo ma c’è la fregatura (quando sembra bellissimo, c’è sempre la fregatura): si basa infatti sulla concezione che lo studio sia solo nozionismo e che quindi, osservando direttamente benché virtualmente i contenuti, sia più facile ricordarli a memoria.
Lo studio è invece visione d’insieme e consiste nello sviluppare la capacità di associare dati di fatto in una struttura argomentativa, non immergendosi nel censimento dei dettagli ma selezionando ciò che è rilevante e connettendo ciò che è affine. Ciò che si ottiene così è la vera conoscenza, non l’avere visto qualcosa da vicino, foss’anche sulle stelle. Per questo agli studenti del futuro propongo di utilizzare uno strumento più innovativo del Metaverso, uno strumento davvero capace di far progredire la civiltà umana dall’osservazione diretta alla coscienza critica: i libri.,
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