bandiera bianca

Arsenico e vecchi razzisti

Antonio Gurrado

Veleni pol. corr. a Buckingham Palace: una attempata dama di compagnia della Regina Camilla ha domandato a un’ospite nera di dove fosse veramente. Accuse e controaccuse

Vi faccio un esempio. La vecchietta del piano di sopra, vedendo che avevo traslocato da poco, mi ha domandato da dove venissi; una volta appurato che vivo in Lombardia da decenni, ha comunque voluto sapere di dove fossi originario, placandosi solo dopo che le ho illustrato i rami principali del mio albero genealogico, la simpatica vecchietta.

Ve ne faccio un altro. La vecchietta del piano di sopra, vedendo che avevo traslocato da poco, mi ha domandato da dove venissi; una volta appurato che vivo in Lombardia da decenni, ha comunque voluto sapere di dove fossi originario, placandosi solo dopo che ho ammesso che i miei antenati furono meridionali, la vecchietta rompicoglioni.

È evidente che nel primo caso la vecchietta ha espresso genuino interesse nei confronti del mio retaggio, così come io ho accondisceso benevolmente al suo bisogno di compagnia; mentre, nel secondo caso, la vecchietta voleva sottolineare che io non fossi benaccetto e che mi sentissi comunque ospite a causa del mio sangue, mentre io ho ravvisato nella sua età avanzata la motivazione del pregiudizio che la porta a giudicare qualcuno in base alla provenienza, foss’anche ancestrale. Nel primo caso va tutto bene, la concordia trionfa; nel secondo caso la vecchietta si macchia di razzismo e io di quella discriminazione che in inglese si chiama ageism e che non so mai come tradurre, forse “vecchismo”.

  

Cos’è cambiato fra i due esempi? Nulla; gli eventi sono identici ma ho colorito diversamente un paio di paroline. Bene: la corte di Buckingham Palace è agitata dal caso della vetusta dama di compagnia della Regina Camilla che ha domandato a un’ospite nera di dove fosse veramente, ricevendone un’accusa di razzismo che è poi stata estesa come accusa di vecchismo contro chi replicava che bisognasse essere comprensivi nei confronti degli anziani e delle loro fissazioni pregiudiziali. Eppure la stessa storia poteva essere narrata come quella di una cortigiana agée che si appassiona al background di un’ospite, e di una giovane donna che la sopporta volentieri perché si sa come sono gli anziani. Cambiando non i fatti ma le parole.