Bandiera bianca
"Mi mandino la digos". Dopo le parole di Piantedosi, ci mancava solo il vittimismo del prof. Galiano
"Mi tolgano pure la cattedra!", si è sfogato il noto insegnante di periferia, annunciando che avrebbe letto le parole del ministro sulla strage di Cutro. Dimentica che in Italia esiste ancora la presunzione d'innocenza e la scuola non sospende nemmeno chi è indagato per molestie
Mi mandino pure la Digos, mi tolgano pure la cattedra!, tuona un insegnante di Pordenone annunciando sui social che leggerà ai suoi alunni l’insano commento del ministro dell’Interno sulla strage di Cutro. Ora, va bene che l’insegnante in questione è Enrico Galiano, noto come docente di periferia, creatore di una webserie, seguito da milioni (!) di persone sui social, fondatore del movimento dei #poetiteppisti nonché uno dei cento migliori insegnanti d’Italia secondo il sito Masterprof; dicevo, va bene che il personaggio non sembra fatto per passare inosservato, ma mi pare eccessivo preventivare l’irruzione della Digos fra i banchi, l’abduzione del docente magari incatenato alla cattedra, e soprattutto il licenziamento in tronco per aver letto con spirito critico le parole di un ministro.
Sarà che indubbiamente sono meno bravo di Galiano – in quanto non figuro nelle hit parade dei prof, non sono né #poeta né #teppista, i social mi schifano ricambiati, una webserie manco so cos’è e, per giunta, insegno in centro – ma al posto suo dormirei tranquillo. Per dire, proprio ieri il tribunale del lavoro ha reintegrato in cattedra a Rende un insegnante destituito dal ministero a seguito di un’accusa di molestie ad alunne: anche perché vale la presunzione d’innocenza e, per il momento, la procura ha solo chiesto il rinvio al giudizio. Quindi la stessa scuola italiana che non riesce a sospendere dall’insegnamento un prof indagato per molestie dovrebbe avere la forza di mandare la Digos per togliere la cattedra a un altro prof che critica un ministro? Ma neanche se il vittimismo fosse reato penale.