(foto Ansa)

bandiera bianca

Il rapporto causa-effetto tra Berlusconi e gli italiani

Antonio Gurrado

C'è stato un momento in cui il Cav. ha perso il contatto con la realtà italiana? Forse, semplicemente, siamo diventati troppo anche per lui

Ancora una cosetta su Berlusconi, che è come dire: ancora una cosetta su noi stessi. Ieri un arguto commento di Maria Latella su Sky Tg24 evidenziava come ci sia stato un dato momento in cui il Cav. ha perso il contatto con la realtà italiana: nel senso che, se per decenni aveva intuito e precorso i desideri e le evoluzioni che i nostri compatrioti nemmeno ardivano confessarsi, a un certo punto un’interferenza si era frapposta fra lui e quello che gli italiani volevano, erano e volevano essere.

Di là da un’Italia prima e dopo Berlusconi, dunque, c’è stato un Berlusconi prima e dopo l’Italia com’è diventata da qualche tempo (che daterei grossomodo dalla discesa in campo di Beppe Grillo). E se buona parte della critica al Cav. si è appuntata sul suo presunto averci reso superficiali, litigiosi, appariscenti e confusionari, ebbene questa giusta notazione capovolge la prospettiva: Berlusconi non è stato la causa, è stato l’effetto di aspetti radicati nel carattere italiano, che era riuscito a canalizzare e a ingentilire grazie al suo intuito, alla sua spregiudicatezza, alla sua fantasia. Solo che, a un certo punto, noi italiani siamo diventati troppo anche per lui; allora ci è parso che iniziasse il suo declino, quando invece era cominciato il nostro.

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