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Ci stupiamo per l'embrione sintetico. Ma era tutto già previsto
Molte delle notizie che oggi ci sconvolgono erano per esempio parte degli appunti presi da Antonio Moresco nel suo "Canti del caos". Il segno che per preparaci all'attualità ci aiutano più i libri di ieri dei giornali di oggi
Dove ho già letto la notizia dell’embrione sintetico? Ma certo, sugli appunti che Antonio Moresco andava prendendo per preparare “Canti del caos”: “Come ci salveremo quando la terra morirà? Il paleontologo Dougal Dixon usa le teorie evoluzionistiche e risponde: creeremo l’homo nuovo in laboratorio”. Questa raccolta di spunti, figlia di ritagli di giornale e immaginazione sbrigliata, è stata pubblicata da Wojtek qualche mese fa, sotto il titolo “Diari del caos”, ma la sua composizione risale a un periodo compreso fra la fine degli anni Ottanta e i primi Duemila. Sono dunque, a rigore, tutte notizie vecchie e intuizioni superate. Eppure, sentite qua: “Una nuova gravidanza su commissione si conclude in tribunale. Infermiera rompe il patto con una coppia: per dodici milioni doveva portare il bimbo nel suo utero ma non è stata pagata”. “Volete un figlio? Ordinatelo per posta”. “Realtà virtuale: è nato il computer che manipola la realtà. il nuovo programma promette una rivoluzione pari a quella di stampa e tv”. “I sogni si trasformano in realtà grazie alla simulazione elettronica”. Addirittura, “scoperte le amazzoni dei rettili. Le femmine si riproducono per parto vergine”.
Pertanto, o Moresco ha facoltà divinatorie, oppure tutte le notizie che oggi ci sorprendono, ci sconvolgono e ci scandalizzano hanno radici che affondano nella nostra passata indifferenza, quando tutto era preventivabile se non già accaduto. Il nostro attuale sgomento non è quello per le notizie inedite, è per l’aver scoperto che ormai è troppo tardi: leggiamo i giornali di oggi quando dovevamo leggere i libri di ieri.
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