La West-Park Presbyterian Church in un video postato su YouTube dal canale Aaslestad Preservation Consulting 

bandiera bianca

La memoria (corta) di Hulk

Antonio Gurrado

L'attore Mark Ruffalo ha riunito vip newyorkesi per convincere il sindaco Eric Adams a non accettare l’accordo con la compagnia immobiliare che vorrebbe costruire appartamenti di lusso dove ora sorge la chiesa presbiteriana dell’Upper West Side

La sempiterna lotta fra Dio e Mammona si è rimodernata e si combatte su terreni irti di grattacieli, con la volontà divina che utilizza strumenti a sorpresa tipo Mark Ruffalo, quello che fa Hulk. Accade a New York, dove la chiesa presbiteriana dell’Upper West Side – a due isolati dal lago di Central Park – è minacciata dalla solita holding malvagia che vuole abbatterla per costruire abitazioni di lusso. A quanto leggo sul New York Times, la chiesa già dà una mano agli aspiranti demolitori, essendo piuttosto traballante, ma Ruffalo e gli altri vip si sono impuntati a difenderla facendo leva su due fattori: la rilevanza architettonica e quella sociale.

 

Sulla prima non sono esperto, ma presumo si riferiscano al fatto che questa chiesa ottocentesca è una straordinaria testimonianza di come gli americani credevano venissero costruite le chiese in un Medioevo immaginario. La rilevanza sociale però è innegabile. Repubblica sottolinea che la chiesa è stata punto di riferimento per i movimenti pro diritti civili negli anni ’70, per la comunità Lgbt negli anni ’80, per i sieropositivi negli anni ’90. Tutti aspetti commendevoli, ma che tralasciano alcuni dettagli: per esempio che nell’età moderna i presbiteriani sono stati rilevanti per l’affermazione della democrazia su entrambi i lati dell’Atlantico, oppure che il cristianesimo (stenterete a crederlo) da duemila anni predica pace e amore. Però, in effetti, sono tutte cose accadute più di cinquant’anni fa; non vorrete mica che preserviamo un lascito del passato pensando davvero al passato, no?

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