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La memoria (corta) di Hulk
L'attore Mark Ruffalo ha riunito vip newyorkesi per convincere il sindaco Eric Adams a non accettare l’accordo con la compagnia immobiliare che vorrebbe costruire appartamenti di lusso dove ora sorge la chiesa presbiteriana dell’Upper West Side
La sempiterna lotta fra Dio e Mammona si è rimodernata e si combatte su terreni irti di grattacieli, con la volontà divina che utilizza strumenti a sorpresa tipo Mark Ruffalo, quello che fa Hulk. Accade a New York, dove la chiesa presbiteriana dell’Upper West Side – a due isolati dal lago di Central Park – è minacciata dalla solita holding malvagia che vuole abbatterla per costruire abitazioni di lusso. A quanto leggo sul New York Times, la chiesa già dà una mano agli aspiranti demolitori, essendo piuttosto traballante, ma Ruffalo e gli altri vip si sono impuntati a difenderla facendo leva su due fattori: la rilevanza architettonica e quella sociale.
Sulla prima non sono esperto, ma presumo si riferiscano al fatto che questa chiesa ottocentesca è una straordinaria testimonianza di come gli americani credevano venissero costruite le chiese in un Medioevo immaginario. La rilevanza sociale però è innegabile. Repubblica sottolinea che la chiesa è stata punto di riferimento per i movimenti pro diritti civili negli anni ’70, per la comunità Lgbt negli anni ’80, per i sieropositivi negli anni ’90. Tutti aspetti commendevoli, ma che tralasciano alcuni dettagli: per esempio che nell’età moderna i presbiteriani sono stati rilevanti per l’affermazione della democrazia su entrambi i lati dell’Atlantico, oppure che il cristianesimo (stenterete a crederlo) da duemila anni predica pace e amore. Però, in effetti, sono tutte cose accadute più di cinquant’anni fa; non vorrete mica che preserviamo un lascito del passato pensando davvero al passato, no?
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