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Incubi climatici. L'eco-ansia entra anche nei sogni
Alcuni traumi collettivi, come la crisi climatica, fanno capolino anche nel mondo onirico. Era già successo dopo l'elezione di Trump. Ora c'è una psicologa che li archivia tutti
Una psicologa di Santa Fe ha creato un archivio di incubi causati dall’angoscia climatica. C’è da dire che, per essere degli incubi, sono piuttosto noiosi: il livello dei mari si innalza, gli alberi prendono fuoco, le spiagge vengono contaminate dai rifiuti, il professore di scienze rimprovera chi non sta attento… Intervistata da Repubblica, la psicologa spiega che esistono questi grandi traumi collettivi che determinano l’attività onirica. Ad esempio, quando era stato eletto Trump, molti pazienti sognavano di venire molestati da un uomo con le fattezze del presidente. Proust però scriveva che i sogni sono come quei restauri congetturali azzardati nei musei, in cui dopo secoli o millenni si finisce per attaccare al tronco mozzo di una statua l’arto sbagliato o una testa altrui; era un modo per semplificare ciò che Freud sosteneva riguardo alla distinzione fra contenuto manifesto e contenuto latente dei sogni, rispettivamente ciò che affiora alla mente nel ricordo e ciò che invece viene censurato, e che quindi va portato a galla perché lì si nasconde ciò che è necessario interpretare. Dunque, se nel New Mexico tutti sognano l’apocalisse climatica dopo aver sognato Trump, non è perché siano davvero angosciati dall’una o dall’altro; sanno che entrambi sono collettori di angosce pubbliche e li utilizzano come schermo per angosce private, recondite e inconfessate. O almeno mi auguro sia così, altrimenti significa che siamo diventati banali e didascalici financo nei sogni, ultima nostra ridotta di libertà; e dovrebbe augurarselo anche la psicologa di Santa Fe, altrimenti vuol dire che il suo lavoro è inutile, che per interpretare i sogni basta leggere i giornali.
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