bandiera bianca
La storia di Christian Greco dimostra che in Italia il curriculum non conta nulla
A destra si è questionata la capacità del direttore del Museo Egizio, a sinistra si è gridato allo scandalo. Ma tutti hanno ignorato l'eccellenza dei suoi studi e delle sue esperienze lavorative. Un'occasione persa
Ma poi questa storia di Christian Greco, la cui assurdità era tanto lampante che ce ne siamo dimenticati nel giro di una settimana senza che nulla di concreto sia accaduto, alla fin fine significava solo una cosa: in Italia la formazione e la conseguente preparazione di un individuo non contano nulla. Da destra si è questionata la capacità del direttore del Museo Egizio lasciando criticare la sua competenza da un assessore imbizzarrito, mica da un egittologo. Da sinistra si è gridato allo scandalo facendo leva pressoché unanime sulla vittimizzazione da parte di bulli culturali, anziché sul riconoscimento del valore dell’interessato. Il pubblico non si è curato del curriculum di Greco, ignorandone l’eccellenza degli studi universitari e le preziose, lunghe, non comuni esperienze lavorative all’estero. La comunità accademica ha strepitato ma il suo autorevole e ben ponderato parere non ha ottenuto spazi comparabili al video virale dell’antico battibecco fra Greco e la Meloni. Una settimana dopo, le acque si sono calmate e abbiamo imparato che non è Greco a essere ostile all’Italia, come sosteneva quello, caso mai è l’Italia a essere ostile a lui e ai suoi pari. Sarebbe stata una macroscopica occasione per farci caso; adesso però a noi italiani non interessa più, stiamo pensando alle pesche dell’Esselunga.