bandiera bianca
Ecco la piattaforma comune attorno a cui riunire il campo largo
Prima deprecare il programma della destra perché contiene promesse non condivisibili e pericolose. Poi contestare il governo perché non le mantiene
Non per vantarmi, ma credo di avere individuato la piattaforma comune attorno a cui riunire il campo largo, o campo giusto che dir si voglia. È bastata un’occhiata all’indagine demoscopica dell’Istituto Noto, pubblicata quest’oggi da Repubblica. Direi che possiamo partire dal presupposto che, alle elezioni, la sinistra si schieri contro la destra perché non ne condivide il programma: altrimenti ci si alleerebbe. Bene. Una volta che la destra va al governo, mette in atto delle politiche che culminano nella più importante legge dell’anno, la Finanziaria appena varata; e anche su questo siamo d’accordo. Ora, secondo il sondaggio, ad accomunare Verdi, Sinistra Italiana, Movimento 5 Stelle, Pd e perfino Azione è il giudizio negativo nei confronti della Finanziaria, con voti che vanno dal 2 al 5; fin qui, tutto fila liscio. Ma a sancire la bocciatura del governo, sempre secondo lo stesso sondaggio, è che la Finanziaria non ha rispettato le promesse contenute nel programma: così risulta a quasi il 60 per cento dei sostenitori di Azione, all’80 per cento di Verdi, Sinistra e M5S, addirittura al 90 per cento del Pd. Ed ecco trovata la quadratura del cerchio. Il campo largo può agevolmente confluire su questa strategia politica: prima deprecare il programma della destra perché contiene promesse non condivisibili, quanto meno opinabili, magari reputate pericolose; e poi contestare il governo perché non le mantiene una a una.
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Le incoronazioni costano, scandalizzarsi no
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