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Leggere Finnegans Wake in 28 anni. La curiosa storia del club del libro californiano
Un gruppo di lettura in California ha impiegato quasi trent'anni per finire il libro di Joyce con un ritmo di ventidue pagine al giorno (comunque al di sopra del ritmo di lettura della popolazione italiana). Ora si preparano a ricominciare
Vorrei festeggiare l’inizio ufficiale di BookCity – la grande manifestazione editoriale diffusa su tutta Milano – raccontandovi una storia che sembra quasi una parabola sulla lettura. Nel lontano occidente, in California, alcune persone si sono riunite con regolarità, a partire dal 1995, in un gruppo di lettura sul romanzo che tutti reputano il più difficile mai scritto: “Finnegans Wake” di Joyce. Hanno finito l’altro giorno.
Se uno considera che il libro consta di 628 pagine da trentasei righe l’una, significa aver letto all’incirca ventidue pagine e mezza all’anno (che è comunque ben al di sopra del ritmo di lettura della popolazione italiana), poco più di quindici righe a settimana, insomma un paio di righe al giorno. Se invece uno considera che Joyce ha impiegato diciassette anni a scrivere “Finnegans Wake”, metterci ventott’anni a leggerlo sembra proprio il minimo. Dev’essere parso così anche ai lettori californiani, i quali – approfittando del fatto che l’ultima frase del romanzo termina senza punto, ma con l’articolo che si ricongiunge al sostantivo con cui inizia la prima – la settimana dopo si sono dati appuntamento per ricominciarlo da capo. Stavolta però, poiché lo affrontano sapendo molte più cose rispetto al 1995, sono certo che ci metteranno di più.
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