bandiera bianca
Omnia fert aetas, caro prof.
Il tempo che passa visto nei corpi degli altri. E quello che passa su di noi, anche se non lo pensiamo mai
Non per vantarmi ma ieri sera, mentre assistevo alla presentazione di un autore in libreria, delle bellissime ragazze che passavano di là dalla vetrina si sono messe a salutarmi. Proprio me, proprio me, come ho appurato voltandomi incredulo attorno e poi notando che mi indicavano annuendo, facendo ciao con la manina, saltellando e spedendo baci volanti. Io mi beavo dei risultati rimarchevoli che il mio indiscusso fascino riesce tuttora a mietere, quand’ecco che sulle labbra di una delle fanciulle in fiore ho visto dipingersi le parole: “Non ci ha riconosciute”.
Solo allora ho compreso, a grave detrimento del fascino di cui sopra, che trattavasi di mie ex alunne ormai diventate grandi, altre persone entrate nel mondo degli adulti cambiando sembiante, che è ciò che mai si pensa di sé. Quindi, mentre io non le riconoscevo, loro spedivano baci volanti e saltellavano e facevano ciao con la manina per consolarmi dell’essersi dette, indicandomi: “Guarda il professore, com’è invecchiato”.