bandiera bianca
Le preferenze elettorali e quelle celesti
Le storie del prete cuoco-carabiniere e del prete insegnante-punk, notiziole che in cronaca passano inosservate, ma che ci dimostrano davvero che lo spirito soffia dove vuole
Siamo troppo concentrati sulle preferenze terrene per fare attenzione alle preferenze celesti. Eppure, nel giorno in cui siamo lì a contare micragnosamente quante persone abbiano scritto sulla scheda quel nome, quante persone abbiano scritto quell’altro, leggo sull’Ansa che nella diocesi di Prato sono stati ordinati sacerdoti don Di Stefano e don Vannucci (con la u). Il primo è un ex cuoco che poi aveva scelto per sé la carriera di carabiniere. Il secondo è bilaureato, ben avviato nel settore della formazione e con una passionaccia da musicista in un gruppo punk.
Quella del prete cuoco-carabiniere e del prete insegnante-punk è una notiziola che in cronaca passa inosservata, ma basta a dimostrarci che davvero lo spirito soffia dove vuole; che abbiamo un bell’affannarci a ponderare se sia più confacente il candidato generale o il candidato ex sindaco o il candidato critico d’arte o il candidato galeotto o il candidato calciatore o il candidato anchorman o il candidato ex Inps, tanto alla fine ciò che facciamo non conta davvero nulla. E che le nostre scelte sulle cose di quaggiù, per quanto ponderate possano essere e decisive possano sembrare, si scolorano e svaniscono quando bisogna scegliere sulle cose di lassù.