bandiera bianca

Caro Stato, ti scrivo

Antonio Gurrado

Lettera accompagnatoria alla prima rata di tasse dovuta in questi giorni

Gentilissimo Stato, scrivo questa mia come accompagnatoria alla prima rata di tasse dovuta in questi giorni.

Illustrissimo Stato, come saprai io sono un tuo dipendente ma, lavorando anche con privati, ti verso uno sbanderno di soldi, in proporzione abbastanza irragionevole da farmi sentire soprattutto tuo cliente.

Commendevolissimo Stato, so bene che le mie tasse vanno in iniziative meritorie per il bene pubblico, e non lo contesto di certo, anche se compilando gli F24 talora mormoro fra me e me augurandoti che vadano tutti in medicine, pardon, in Sanità.

Chiarissimo Stato, mi domandavo se alla cabalistica lista dei codici di imposta non fosse giunto il tempo di affiancare una comunicazione più specifica, sotto forma di parole compiute.

Amplissimo Stato, in risposta a questa mia accompagnatoria, potresti ad esempio inviarmi una missiva in cui specifichi quanti dei soldi che ho guadagnato lavorando in questi anni siano andati spesi in redditi di cittadinanza, stipendi di assenteisti, emolumenti per colleghi incapaci, bonus per questo e Superbonus per quest’altro, e in generale per finanziare la felice circostanza che altri non lavorino. Sarebbe un gesto davvero cortese da parte tua, carissimo (in tutti i sensi) Stato.

Cordialità.

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