Foto LaPresse

Bandiera Bianca

L'incredibile giustificazione della nazista del Calvados

Antonio Gurrado

Una candidatia lepenista ha dovuto ritirare la propria candidatura dopo l'uscita di una foto compromettente sul suo conto. Si è difesa dietro il fraintedimento generale, ma non aver pensato prima al potenziale scandalo è un motivo sufficiente per non partecipare ai ballottaggi

Una volta si diceva: “Sono stato frainteso”. Adesso va di moda: “È passato del tempo”. La foto della candidata lepenista nel Calvados, con in testa un berretto decorato da una svastica, ne ha sì causato il ritiro dal ballottaggio di domenica, non senza però la scia di recriminazioni. La foto, ha argomentato l’interessata, risale a tanto tempo fa e da allora molte cose sono cambiate. Non ho capito, tuttavia, cosa sia cambiato di preciso.

Forse la foto è stata scattata ai tempi di Pétain; ipotesi contro cui militano sia l’uso del colore sia il caso che nel ritratto la candidata sembri già parecchio adulta. Per avere quell’età nel 1940, prima che cambiassero le cose, oggi dovrebbe avere all’incirca centoquindici anni, altro che Biden. Forse a essere cambiata è la circostanza che al tempo della mascherata da nazista del Calvados la signora non era candidata a un bel niente, mentre ora corre per il partito che ambisce a governare la Francia; ma sarebbe un’interpretazione troppo restrittiva e gretta. Magari invece è cambiato questo: rispetto alla foto d’antan, la candidata si è resa conto che le immagini in cui si compare restano per sempre, perseguitandoci per il resto dei nostri giorni. Il fatto che non ci avesse mai pensato prima sarebbe già stato un motivo più che sufficiente per far ritirare la sua candidatura.

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