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Bandiera Bianca

Amici inglesi, non passate al proporzionale

Antonio Gurrado

Dopo il trionfo laburista di giovedì nel Regno Unito si discute dell'effetto deforme dell'uninominale secco. Ma l'alternativa sarebbe un Parlamento frammentato e tantissimo casino. Meglio non fare come in Italia 

Amici, fratelli, maestri inglesi, non passate al proporzionale. Sento che, a margine del trionfo laburista di giovedì, alcuni di voi si mordono il labbro e commentano che vabbè, sarà anche molto bello avere una maggioranza di 412 parlamentari su 650 seggi, ma è pur sempre l’effetto deforme dell’uninominale secco. Dite che è strano che un partito col 34 per cento si ritrovi con due terzi dei seggi, e tanto più è assurdo che un partito con tre milioni di voti si ritrovi con 72 seggi, mentre uno con quattro milioni di voti ne abbia solo 5.  Amici, fratelli, maestri inglesi, pensate che se aveste votato col proporzionale oggi avreste un parlamento con 220 laburisti, 154 conservatori, 93 faragisti, 79 liberal-democratici, 44 verdi, e tantissimo casino.

Ricordate che la democrazia rappresentativa deve rappresentare la migliore aspirazione del popolo, cioè farsi governare serenamente, e non la sua peggiore tentazione, cioè litigare di continuo come al mercato. Con un parlamento del genere non avreste nessun governo oggi e, probabilmente, non avreste un governo vero mai. Amici, fratelli, maestri inglesi, tenetevi le vostre elezioni così come sono, non diventate italiani. 

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