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Bandiera Bianca

L'inconfessata ragione della scaramuccia fra il sindaco Sala e la premier Meloni

Antonio Gurrado

Quando, fra trent’anni, in Italia ci saranno forse solo balle di fieno che rotolano, la popolazione di Milano sarà aumentata di sessantamila persone

Milano è viva, l’Italia muore. Credo sia questa l’estrema sintesi della scaramuccia fra Beppe Sala e Giorgia Meloni e, al contempo, la sua inconfessata ragione. A Milano la gente che arriva è in crescita mentre dall’Italia va via; quando, fra trent’anni, in Italia ci saranno forse solo balle di fieno che rotolano, la popolazione di Milano sarà aumentata di sessantamila persone. A Milano si costruisce a iosa, tanto che la Procura vuole porre un freno al sorgere di nuovi edifici che ritiene abusivi, mentre in Italia si distribuiscono soldi a fondo perduto per innalzare impalcature dinanzi a edifici cadenti.

A Milano si pagano mediamente ottomila euro di Irpef, mentre in Italia se ne pagano cinquemila. A Milano c’è una concentrazione tanto elevata di attività culturali e di intrattenimento – fra case editrici, spettacoli, concerti, conferenze, mostre – da insufflare il sospetto che sia in Italia che se ne fanno troppo poche. A Milano uno esce e trova tutto un brulicare di coppie, amici, colleghi, gruppi di interesse, magari anche occasionali delinquenti che ti alleggeriscono; in Italia uno esce e sente arrivare dalle case la voce della tv che si lamenta della delinquenza di Milano.

 

Certo, una casa a Milano è molto più cara che in Italia, non so se sia peggio comprarla o affittarla; ma essere ancora vivi costa, mentre morire, come diceva Woody Allen, è pur sempre un drastico taglio alle spese.

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