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Bandiera Bianca

Una società schifosa

Antonio Gurrado

Un caotico viaggio in treno interrotto da un incidente e la scoperta di gradevoli compagni di viaggio. Com’è che abbiamo creato una società così schifosa, se gli individui presi singolarmente vanno benissimo?

Certo che abbiamo creato proprio un società schifosa, mi son detto mentre il mio treno per Milano si arenava a Reggio Emilia senza che il personale ferroviario si facesse vivo per spiegare cosa stesse accadendo, senza che un annuncio dagli altoparlanti (molto solerte però nel minacciare multe a chi non facesse l’incomprensibile check-in del biglietto regionale) si degnasse di specificare che la circolazione era interrotta per un incidente a Parma, senza che nemmeno un cartello fosse stato affisso per indicare da che lato andare a prendere il bus sostitutivo né, soprattutto, se il vagheggiato bus sostitutivo esistesse davvero. In compenso gli esagitati sbraitavano, le coppie litigavano, i codardi fuggivano, le masse di insipienti si spostavano da un capo all’altro dell’autostazione cercando di prendere un pullman a caso che – si sarebbe poi scoperto – li avrebbe condotti in Ucraina.

Io sono finito a bere una birra in un bar cinese, ma frequentato esclusivamente da nigeriani, insieme a un plotoncino di flemmatici milanesi, in attesa che arrivasse l’auto messa cortesemente a disposizione da uno di loro; e, chiacchierando e godendoci l’aria condizionata, è emerso che ciascuno di noi era una persona decente (parlo per me) o gradevole e interessante (gli altri), con belle storie personali da raccontare con garbo e ironia. Mi sono quindi ritrovato in A1 a domandarmi: com’è che abbiamo creato una società così schifosa, se gli individui presi singolarmente vanno benissimo? Non è che l’abbiamo sopravvalutata, l’importanza di questa società?

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