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Toti, Wittgenstein e Nietzsche
Il governatore della Liguria si è visto contestare come finanziamento illecito ai partiti un atto che in precedenza era già stato contestato come corruzione: il fatto è rimasto lo stesso ma, nel frattempo, è cambiata l’interpretazione che ne ha dato la procura
Non dico il test psicoattitudinale, ma ai magistrati bisognerebbe porre una domanda secca: meglio Wittgenstein o Nietzsche? Wittgenstein diceva che “il mondo è la totalità dei fatti”, ossia non è composto da cose che esistono (oggetti, principii astratti, leggi) bensì da eventi che si verificano (la penna è sul tavolo, la saggezza è appannaggio degli anziani, la tal legge è in vigore dal tale anno). Nietzsche diceva invece che “non esistono fatti, solo rappresentazioni”, ossia la connessione fra le cose all’interno di un evento viene determinata dall’occhio e dal cervello di chi osserva. Nobilissime teorie entrambe, fra cui è impossibile districarsi, e che tornano in mente leggendo che ieri il governatore della Liguria si è visto contestare come finanziamento illecito ai partiti un atto che in precedenza era già stato contestato come corruzione: il fatto è rimasto lo stesso ma, nel frattempo, è cambiata l’interpretazione che ne ha dato la procura.
Ora, non so nulla di giurisprudenza quindi non oso esprimere un parere. Però: caso mai dovessero convocarmi in un’aula di tribunale, se al posto di “La legge è uguale per tutti” ci fosse scritto “Il mondo è la totalità dei fatti”, starei tranquillo. Mi agiterei tantissimo, se invece ci trovassi “Non esistono fatti, solo interpretazioni”.
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