Foto LaPresse

Bandiera Bianca

L'interesse della Lega per la storia (male interpretata)

Antonio Gurrado

Matteo Salvini ha scelto di far slittare il raduno di Pontida al 6 ottobre, vigilia dell’anniversario della battaglia di Lepanto, che evitò l'invasione dell'Europa. Come? Tramite un'alleanza. Il che dovrebbe fungere da monito: dominare gli impulsi patriottici per aderire a una comunità sovranazionale. Tipo l’Unione europea

Alla Lega bisogna dare atto di essere l’unico partito che dimostri sincero interesse per la storia, affondando nei secoli addietro, di là dalle ritrite beghe del Novecento. Umberto Bossi aveva ripescato Pontida, col colpo di genio di stimolare la memoria condivisa delle medie inferiori, ben incardinata ma non più nitida: quanti ricordavano davvero che nel 1167 i comuni della Lega Lombarda avessero giurato di non firmare mai una pace con Federico Barbarossa? E quanti che, qualche anno dopo, gli stessi comuni avevano firmato una pace con lo stesso imperatore? Peccato però che, durante il Risorgimento, “L’han giurato, li ho visti a Pontida” fosse diventato il refrain di una delle più note poesie di propaganda per l’unità d’Italia, esattamente il contrario di ciò che voleva Bossi. Pazienza.

Adesso Matteo Salvini ha scelto di far slittare il raduno di Pontida al 6 ottobre, vigilia dell’anniversario della battaglia di Lepanto, lo scontro navale del 1571 voluto da Pio V per arginare lo strapotere dell’impero turco. Tutti ricordano vagamente, stavolta dalle medie superiori, che solo così si poté evitare l’invasione dell’Europa e la sua probabile islamizzazione. Peccato che, nell’occasione, il Papa allestisse una Lega Santa fra gli staterelli italiani e lo sterminato impero spagnolo: a riprova che, di fronte alla minaccia pendente di una potenza limitrofa, l’unica cosa sensata è smettere di fare i patrioti del proprio orticello e aderire convintamente a una comunità sovranazionale, tipo l’Unione europea. Ma, appunto, pazienza. 

Di più su questi argomenti: