Bandiera bianca
L'importanza di distrarsi
Mentre tutti sono concentrati nel loro rito, un bambino sceglie di scatto di voltarsi: è il sorprendente mistero della curiosità. La foto di Narendra Shrestha per l’agenzia EPA
Dio benedica il bambino distratto. Una magnifica foto di Narendra Shrestha per l’agenzia EPA mostra una trentina di ragazzini, studenti accompagnati dall’insegnante, mentre pregano davanti al tempio di Pashupatinath, a Katmandu, per la festa indù di Junai Purnima. Rapati a zero e a torso nudo, sotto lo sguardo vigile dell’insegnante, i ragazzini nepalesi levano le braccia in posa ieratica, salvo un bambino che le tiene sì sollevate, ma si volta e mostra all’obiettivo il ciuffo residuo sulla nuca. Perché si volta quel bambino? Cosa ha visto o sentito che ha richiamato la sua attenzione, distogliendola dalla cerimonia?
Io di induismo non so un accidente e, in materia generale di divinità, cerco di comportarmi bene in attesa di essere meglio informato. L’anonimo ciuffo che il ragazzo mette in mostra mi fa tuttavia pensare che qualcosa di sovrannaturale abbia indotto il fotogiornalista a scattare proprio in quel momento. Come a dire che Dio esige la nostra massima concentrazione dinanzi al sacro, impettiti e a braccia levate verso l’eterno, ma pretende al contempo la capacità di distrarci in qualsiasi istante, di rispondere all’inatteso che ci sorprende alle spalle e ci sottrae alla fissità del rito. Altrimenti, se Dio passa, rischiamo di non accorgercene.
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