Bandiera bianca
Ritratti famigliari agli antipodi
Nei giornali di oggi due immagini didascaliche di famiglia: da un lato quella modello e dall'altro l'orrore di un omicidio plurimo per mano di un figlio minorenne. Due realtà che coesistono, anche se dalle foto non sembrano mai incrociarsi
Per una sfortunata coincidenza, stamane la prima pagina del Sole 24 Ore illustrava un approfondimento sugli aiuti alla famiglia previsti in manovra con una di quelle foto standard da catalogo iconografico, il papà e la mamma sorridenti e biondi, ciascuno con un bambino a cavalcioni sulle spalle, la femminuccia lei, il maschietto lui. Proprio oggi che tutti gli altri quotidiani titolavano sul destino ben più triste della famiglia di Paderno Dugnano, la tragedia di chi è stato ucciso e quella forse ancora più grande di chi ha ucciso.
Dalle mie dita non uscirà mai una parola di critica a un quotidiano perché la foto standard è troppo standard, con coppia eterosessuale, bianca, nel fiore degli anni, magari benestante e che sprizza salute (certo che biondi son molto biondi, eh); so che un’illustrazione è un’illustrazione, serve cioè a illustrare nel modo più banale un concetto a beneficio di un lettore al quale non interessa guardare le figure. È proprio il suo essere didascalica a puntare il dito, tuttavia, sull’amaro iato fra i due standard di famiglia che la coincidenza di stamane ha estremizzato: quando parliamo di famiglia, da un lato diamo per scontato che sia un Eden di manichini innamorati e serafici (nonché, in questo caso, estremamente biondi); dall’altro, che sia l’inferno dei figli oppressi, delle madri morbose, dei mariti persecutori. Una selva di vendette incrociate di conviventi muti e ingrugniti, legati l’uno all’altro da catene che però, nelle foto, non si vedono.