bandiera bianca
Il check-in sui treni regionali è un capolavoro di italianità
Validare il biglietto per i tragitti locali era uno di quei casi in cui l'Italia fa l'Italia al massimo del suo splendore. Ora l'obbligo è stato abolito ma il chiasso inutile resta
Se questa settimana a qualcuno di voi è capitato di prendere un treno, avrà notato un cambiamento epocale: non è più necessario fare il check-in prima di salire sui regionali. È un vero peccato, poiché il check-in prima di salire sui regionali era uno di quei casi, oggi si direbbe iconici, in cui l’Italia fa l’Italia al massimo del suo splendore. Sono certo infatti che innumerevoli turisti abbiano, fino alla settimana scorsa, preso i regionali al solo scopo di vivere una full Italian experience: acquistare regolare biglietto online; scaricarlo sul telefono così da poter mostrare al controllore data, orario e numero del treno, nonché un modernissimo QR code che identificasse graficamente quell’itinerario su quel treno in quel giorno a quell’orario; venire comunque multati per aver dimenticato di premere il pulsante “fai il check-in”.
Si tratta di un capolavoro di italianità per più motivi: è provinciale, poiché è una scusa per usare l’inglese a vanvera sul treno da Lodi a Codogno; è presuntuoso, poiché vuol far credere ai passeggeri di un treno lento di star viaggiando a bordo di un aereo; è del tutto inutile, poiché i dati del viaggio sono prefissati indipendentemente dal check-in; è soprattutto un arzigogolo di barocca ingiustizia, poiché consente di fare la multa ai passeggeri che hanno pagato il biglietto. Per giunta, come piace a noi, è anche rumoroso e beffardo: dopo che il treno partiva da ciascuna stazione – e i regionali si fermano spesso – una voce sintetica a tutto volume dagli altoparlanti annunciava ai passeggeri che avrebbero dovuto effettuare il check-in prima che il treno fosse partito da quella stazione. Non so di preciso chi sia rinsavito e cosa l’abbia indotto a eliminare l’obbligo di check-in sui regionali. Mi consola tuttavia pensare che, dopo quest’abolizione, un po’ d’Italia è rimasta: dopo ciascuna stazione, la voce sintetica ora strilla che non è più necessario effettuare il check-in prima della partenza, cosa che i passeggeri avevano forse già capito da soli, vedendo sparire dal biglietto online il pulsante per il check-in. Meno male. Sarebbe stato disdicevole, davanti agli ultimi turisti stranieri, perdere l’occasione di fare un altro po’ di chiasso inutile, all’italiana.