La statua di Cristoforo Colombo a New York (Ansa)

Bandiera bianca

Italiano o no: scusate ma, di preciso, cosa ce ne facciamo di Cristoforo Colombo?

Antonio Gurrado

Una ricerca dell’Università di Granada ipotizza che il grande navigatore sarebbe stato in realtà spagnolo, e qui tutti a scandalizzarsi. Ci hanno insegnato che Colombo morì persuaso di avere scoperto le Indie, senza sapere di avere scoperto l’America. Figuratevi se poteva sapere di essere nato in Italia

Scusate ma, di preciso, cosa ce ne facciamo di Cristoforo Colombo? Mi spiego meglio: una ricerca dell’Università di Granada ipotizza che, su non so quale base genetica, il grande navigatore sarebbe stato in realtà spagnolo, e qui tutti a scandalizzarsi rivendicandone l’italianità. Eppure, anche se questa nuova ipotesi fosse vera, cosa cambierebbe in concreto?

Secondo la tradizione comunemente accettata – per intenderci, quella dei sussidiari delle elementari – Colombo era nato in una repubblica indipendente, impegnata per secoli a combattere altre città della penisola, Pisa e Venezia in primis, giungendo fino ad allearsi con Costantinopoli pur di affossarle. Era ancora bambino quando Genova divenne feudo francese. Volendo solcare i mari, Colombo chiese denaro dapprima al re del Portogallo, dall’invidiabile nome di Giovanni II il Perfetto, il quale glielo rifiutò; quindi ai nuovi sovrani spagnoli, navigando al loro soldo benché con una dotazione un po’ da tirchi.

A nome degli spagnoli sbarcò a San Salvador, poi nelle Antille, quindi in Honduras; morì povero e solo a Valladolid, nel nord della Spagna. A scuola ci hanno insegnato che Colombo morì persuaso di avere scoperto le Indie, senza sapere di avere scoperto l’America. Figuratevi se poteva sapere di essere italiano.

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