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Bandiera Bianca

Elon Musk non parla da privato cittadino, ma da Papa

Antonio Gurrado

Il commento del ceo di X sull'operato dei giudici della sezione immigrazione di Roma ha richiesto l'intervento anche del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Ma a che titolo ha parlato il patron di Tesla? 

Elon Musk è Gregorio VII; Elon Musk è Innocenzo III. Nel dibattito successivo alla sortita anti-giudiziaria del magnate e del conseguente rimbrotto di Mattarella, molte opinioni si sono appuntate sull’ambiguità fra l’essere Musk un privato cittadino straniero e l’essere Musk una sorta di presidente-ombra in pectore. Credo che in realtà la realtà vada cercata altrove: nella storia medievale. Leggendo il “those judges need to go”, ho ravvisato un’eco delle parole di Gregorio VII (“Per la sua inaudita superbia, sciolgo i tedeschi dal giuramento che hanno fatto all’imperatore”) e di quelle di Innocenzo III (“Sono stato posto da Dio al di sopra dei popoli e dei regni”). Elon Musk non è Papa ma il dettaglio conta poco, in tempi secolarizzati come i nostri: come capo di una piattaforma social, governa sulle nostre parole; come capo di una ditta di macchine ecologiche, governa sui nostri sensi di colpa; come capo di un’impresa spaziale, governa sul nostro sgomento dinanzi al cosmo; come pioniere dell’intelligenza artificiale, governa sulla nostra coscienza. Quando ha scritto la sua frasetta contro il potere giudiziario di un paese che per lui è trascurabile e remoto, non si esprimeva né da privato cittadino né da politico: parlava da detentore del potere spirituale.

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